Archeologia Medievale, LI, 2024

Archeologia Medievale, LI, 2024

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Con il volume LI (2024), la Rivista riprende e sviluppa argomenti secondo le consuete tre sezioni, Saggi, Notizie scavi e lavori sul campo e Note e Discussioni. Il primo dei quattro saggi, di Vito Loré, Maria Turchiano, affronta uno dei temi che hanno di più coinvolto la ricerca storico-archeologica degli ultimi anni, quello cioè dei beni fiscali, calato nella realtà del Meridione. Rientra sempre all’interno di questa tematica anche il secondo dei saggi, di Martina Bernardi e Dario Internullo, dedicato alla storia della ricomposizione delle proprietà papali nel Lazio. Ci porta invece in Toscana il terzo dei saggi, a firma di un nutrito gruppo di ricerca coordinato da Giovanna Bianchi, che torna su uno dei luoghi ‘storici’ dell’archeologia medievale italiana: Rocca San Silvestro, vista attraverso il campione di popolazione recuperato nello scavo del cimitero. Conclude la sezione dei saggi un testo di Silvia Berrica dedicato alle forme di islamizzazione e gerarchia insediativa nella Spagna centrale tra VIII e IX secolo.

Nutrita, come al solito, la sezione Notizie scavi e lavori sul campo. Si va dal contributo di Claudia Abatino sul paesaggio rurale salentino, letto attraverso la lente dei reperti faunistici, al testo di Corrado Alvaro, che ci propone una lettura degli eventi sismici su un monumento medievale come la basilica di san Lorenzo fuori le mura a Roma; da un testo di Andrea Arrighetti sulla fortezza di Bagni di Petriolo (SI) a lavori a più mani sulla frontiera in prossimità dello stretto di Messina in epoca arabo-bizantina (gruppo coordinato da Lucia Arcifa) e a quello sullo scavo di un castello e una chiesa nel mantovano (gruppo coordinato da Simone Sestito). Completa questa sezione, la relazione di scavo di un contesto di epoca medio bizantina scavato a Butrinto a firma di Nevila Molla e Richard Hodges.

Anche la terza sezione presenta diversi contributi, a partire da un articolo di Fabrizio Benente, che analizza criticamente le fasi iniziali dell’archeologia medievale in Liguria, anche attraverso la biografia dei suoi principali protagonisti. Mauro Cortelazzo torna sul problema della pietra ollare in Val d’Aosta, affrontando anche i problemi legati alle aree di estrazione, mentre Francesco d’Andria pubblica e discute con acribia storico-filologica un’interessantissima ceramica di epoca bizantina trovata a Castro nel Salento e sulla quale è raffigurato, con la tecnica del graffito, l’eroe Basilio, noto con l’epiteto di Digenis Akritis e protagonista di una saga che ebbe una notevole fortuna nell’impero di Bisanzio a partire dal secolo X. Gli ultimi due articoli riguardano i dischetti di vetro arabi del Museo Paolo Orsi di Siracusa (di Stefania Santangelo) e i processi di abbandono dei castelli della Maremma grossetana medievale, a cura di Devid Savegnano.

Conclude il volume la sezione Recensioni e segnalazioni.

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